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BADA-MI

PREMIO BORRELLO/ETICA IN ATTO 2010

Liberamente ispirato a quattro storie vere Bada-mi getta uno sguardo sulle badanti in Italia. Le vite che vengono portate in scena raccontano il disagio e i ricatti che quotidianamente affrontano.

 

Arlene, badante e infermiera, costretta ad avere rapporti sessuali con il figlio disabile della sua datrice di lavoro.

Sonia, fisica ed ex docente universitaria, fugge dal suo paese d’origine per trovare lavoro come badante presso una vecchia signora.

Nieves, madre a distanza di una bambina, viene ingiustamente licenziata quando decide di dire basta alle richieste di prestazioni sessuali fatte dall’anziano di cui si occupa.

 

Alle tre badanti si affianca la storia di Sandra, ragazza italiana con contratto di lavoro precario, che, ritrovandosi sola, riceverà forza proprio dalla sua babysitter straniera.

 

Bada-mi racconta della forza d’animo di quattro donne e della loro capacità di ribellarsi alla sottomissione mentale e fisica, trovando coraggio nell’incontro e nel dialogo con esperienze simili.

 

 

testo di Silvia Pietrovanni

edito nel 2012 dall'editore Progetto Cultura.

“Ci chiamano badanti, perché noi badiamo: ma dentro quel badare, c’è un amore che vuole esplodere: l’amore che non possiamo dare ai nostri figli o ai nostri genitori lontani, lo diamo a voi, come merce da contrattare”.

 

Mi ha chiesto di sposarlo, ma nessuno dei due sa cos'è l'amore, l'amore è un ballo che non sappiamo ballare, ci basta muovere i passi al ritmo della stessa musica. A volte penso che le nostreb ombre siano più felici e unite, di noi.

 

"Perchè è questo, un po', il partire: il partorirsi nuovamente, imparare di nuovo a parlare, a camminare su strade sconosciute, a cadere".

Foto di Pamela Adinolfi

www.pamlanephoto.com

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