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HERBARIE: LE CHIAMAVANO STREGHE

 

Premio "Le streghe di Montecchio" 2015 al racconto ispirato al testo teatrale

 

Streghe: sotto questa parola si nascondevano anche le donne sapienti che conoscevano bene l'uso di piante risanatrici. Nella condanna delle streghe va a confluire il risentimento della medicina dotta e maschile per quella popolare e femminile. Chi erano queste donne e come curavano? La gente del popolo bussa alla loro porta, chiede loro aiuto e consiglio, coscienti di trovare ascolto e comprensione come prima cura. A spezzare il loro legame un medico moderno che si trasforma in inquisitore, svelando un continuum di pensiero che dal Medioevo a oggi porta alla svalutazione, se non alla condanna, delle medicine alternative.

 

"- Facere cum herbis: non è solo la pianta a curare, ma anche il gesto, la parola, la preghiera. Ogni pianta possiede una storia di guarigione, ma questo linguaggio sono in pochi a capirlo"

"- Pensi che un giorno ci chiederanno scusa? - Non lo so, so solo che la storia la scrivono i vincitori e non i vinti”.

 

H2SO4:

LA VITA CHE VUOI è LA SOLA CHE AVRAI?

Finalista premio Donne e Teatro 2015

Premio InediTo 2014

 

H2SO4 è l’acido solforico, è la storia di  Jamila, pakistana, sfregiata per aver rifiutato un uomo importante.“La vita che vuoi è la sola che avrai” è il motto di Solidea, coacher di professione. Un volto perfetto contro uno sfregiato, un corpo seducente contro uno sconfitto. Può Solidea aiutare Jamila a riprendere in mano se stessa? E se fosse lei, la donna pakistana, a far traballare le certezze e gli obiettivi individualistici di Solidea? Un testo sull'ombra junghiana, quell'ombra con cui confrontarsi per uscirne più vere, più vive.  

Liberamente ispirato alla storia di Fakra Younas e al suo libro "Il volto cancellato". Con il patrocinio morale di Smileagain (http://www.smileagain.fvg.it/ ).

Il testo è alla ricerca di un regista e/o di una compagnia.

 

 

 

 

AMARGI: LIBERTà E RITORNO ALLA MADRE

 

Donne distanti più di 2000 anni si incontrano. Dopo, nessuna sarà più la stessa: chi avrà la certezza di una civiltà patriarcale in arrivo, chi si renderà conto che c'era un tempo che nessuno racconta. Una voce dal nostro passato arcaico, una voce che si fa ricordo. 

Amargi: Parola che significa "Libertà e ritorno alla Madre" ci parla di un tempo preindoeuropeo e si basa sulle ricerche archeologiche e antropologiche sulla Grande Madre. 

 

"Ricorda la vertigine, la vertigine dell'amore che si fa pelle"

 

Motivazione del Premio Donne e Teatro:

Affrontando un tema di inquietante attualità, ambienta l'alternanza dialettica fra le protagoniste in un'atmosfera dall'indubbia vocazione teatrale con un colpo di scena finale.

BADA-MI 

 PREMIO BORRELLO/ETICA IN ATTO 2010 

 

Liberamente ispirato a quattro storie vere, “BADA-MI” affronta il tema della
condizione delle badanti in Italia: disagi, ricatti, soprusi, ma anche coraggio e
denuncia. Accanto a loro una giovane madre italiana con contratto di lavoro precario.

 

"Ci chiamano badanti, perchè noi badiamo: ma dietro quel badare, dentro quel
badare c’è un amore che vuole esplodere: l’amore che non possiamo dare ai nostri figli o ai nostri genitori lontani, lo diamo a voi, come merce da contrattare”.

 

La drammaturgia di Bada-mi è edita dalle edizioni Progetto Cultura.

LA VERTIGINE E L'ABISSO DELLA BELLEZZA

- Finalista Premio Biblioteche di Roma 2014 -

 

Samia, 22 anni, bella e ribelle, viene sfigurata per aver rifiutato un  matrimonio. Debora, donna perennemente insoddisfatta di sé punta tutta la sua vita sul corpo, rimodellandolo con la chirurgia plastica. Le due donne si sfiorano senza mai incontrarsi eppure basterà uno sguardo, lo sguardo di Samia a far cadere Debora e a farle scoprire la bellezza effimera dei fiori. Samia scoprirà di avere una nuova bellezza che la porterà dove la sua bellezza fisica non l'avrebbe mai potuta portare. "La vertigine e l'abisso della bellezza" è il primo studio sul tema della bellezza e sulla dicotomia dei corpi, temi affrontati successivamente, secondo altri punti di vista, in "H2SO4".

 

"Ho conosciuto la vertigine e l'abisso della bellezza. Certe vite non conoscono mezze misure".

 

Anteprima del premio di drammaturgia delle Biblioteche di Roma presso il Teatro Quarticciolo

 

 

 

 

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