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H2SO4. La vita che vuoi è la sola che avrai?

 

II classificata al Premio Donne e Teatro 2015

Premio InediTo Colline di Torino 2014

 

 

 

H2SO4 è la formula chimica dell’acido solforico. Tre lettere e due numeri; due molecole di idrogeno, una di zolfo, quattro di ossigeno. Un liquido trasparente, leggermente untuoso, sembra innocuo se lo guardi nella sua bottiglia. Al contatto con la pelle all’inizio sembra freddo, ma brucia. Brucia e corrode tutto quello con cui viene a contatto: pelle, carne, muscoli, tessuti di vario tipo, fino alle ossa, volendo. Fino alla vita, anche, volendo.
“Freddo che brucia e corrode la vita” sono le parole che ricorrono nei racconti delle donne sfregiate con l’acido, forse le userebbe anche Jamila, pakistana, sfigurata per aver rifiutato un uomo importante. 
La vita che vuoi è la sola che avrai” è il motto di Solidea, coacher di professione, donna vincente per forza, ossessionata da un’ irraggiungibile perfezione almeno apparente, almeno del corpo, della superficie.
 
 
Un volto perfetto contro uno sfregiato, un corpo vincente contro uno sconfitto. Non è un caso, forse, che l’incontro avvenga tramite la chirurgia plastica.
Pur avendo nel cuore e nella mente le migliaia di donne le cui vite sono state “sfregiate”, raccontiamo soprattutto un incontro tra due esistenze solo apparentemente lontane.
 
Il corpo e la vita di Jamila sono stati attaccati dalla “cultura del potere” che si è fatta brutale mano maschile, ma anche Solidea è sotto scacco. Il potere, nei mondi occidentali e più ricchi, ha elaborato mille raffinate strategie per attaccare, da più parti, i nostri corpi e dunque le nostre vite. Se non ti riconosci alla specchio è più difficile vivere e ci sono molti modi di non “riconoscersi”.
Jamila e Solidea, luce ed ombra, esteriorità ed interiorità, si confrontano, si compenetrano.
Può Solidea aiutare Jamila a riprendere in mano se stessa? E se fosse Jamila a far traballare le certezze e gli obiettivi individualistici di Solidea?
Un testo sull'ombra junghiana, quell'ombra con cui confrontarsi per uscirne più vere, più vive.
Liberamente ispirato alla storia di Fakra Younas e al suo libro "Il volto cancellato". 
 
Con il patrocinio morale di Smileagain, associazione che restituisce un sorriso alle donne pakistane deturpate dagli acidi.
http://www.smileagain.fvg.it/ .
 

 

Motivazione del Premio Donne e Teatro:

Affrontando un tema di inquietante attualità, ambienta l'alternanza dialettica fra le protagoniste in un'atmosfera dall'indubbia vocazione teatrale con un colpo di scena finale.

 

 

“Ignorate la vostra ombra vedendo solo la prossima meta. Lei vi chiama, vi rimprovera, per non averla mai ascoltata. Scoprirete di aver collezionato solo armature perfette, per battaglie inutili. Masticate obiettivi come caramelle, non vi saziate mai, non vi saziate mai”. (cit.H2SO4)

 

 

 

“Vorrei farmi a pezzi, e ricostruirmi. Senza spigoli che possano ferire chi è teso ad abbracciarmi. Farmi a pezzi, e ricostruirmi per essere amante di chi non oso incontrare: me”. (cit.H2SO4)

 

 

"Non si può mutare ciò che non è mai stato accettato". 

 

 

"Mettere la persona davanti alla propria ombra equivale a mostrarle anche ciò che in essa è in luce". (C.G.Jung) 

 

 

 

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