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Domenica 15 Settembre 2013 09:14

QUANDO IL TEATRO CI PARLA DEL NOSTRO MONDO

 

Intervista di Roberto Fantini per flipnews.org (freelance international press)

 

Conversazione con Silvia Pietrovanni, autrice di Bada-mi

 

Il Bada-mi di Silvia Pietrovanni è un lavoro teatrale che ti entra nel cuore come il batter d’ali di un harrypotteriano gufo postino. In maniera, cioè, inaspettata e perentoria. Entra e ti butta dentro le storie di persone ricche di storia, persone che, troppo spesso, sono per noi soltanto “sagome, creature indistinte”*. E quello che si avverte, subito e senza filtri, è la forza di un discorso, anzi, di un insieme di discorsi nati nel silenzio dell’anima e che da essa sgorgano vogliosi di raccontare l’umanità ferita presente nelle vite di persone vere desiderose (soltanto?!) di una vita vera.

Con la stessa Pietrovanni ho cercato di scandagliare alcuni aspetti del suo impegno teatrale.

-          Silvia, le parole migliori per descrivere il tuo teatro mi sembra le abbia proposte Cristiana Saporito nel concludere la sua ispirata Nota critica che accompagna il testo di Bada-mi, parlando di teatro come "rinascita" e come "rivincita". Sei d’accordo?

Sono sin troppo d'accordo con Cristiana, lei è stata anche interprete di Bada-mi nella prima versione registica, quindi ha saputo cogliere la catarsi che avveniva nello spettatore. E’ la rinascita di un sentimento che noi italiani, come migranti, ci portiamo nel dna, una sorta di specchio interno in cui abbiamo difficoltà a rifletterci.

Ma è anche una rivincita del teatro che sa raccontarti una storia e operare una piccola silente rivoluzione . Questo è l'obiettivo che mi pongo in Anemofilia, ( la compagnia di teatro civile che da due anni porta in scena Bada-mi), parola estrapolata dalla botanica che indica "l'impollinazione tramite il vento", perché la mia speranza è che quel polline mosso dalle storie che vengono drammatizzate possa fecondare le coscienze e far nascere un nuovo punto di vista.

-           Il nostro mondo contemporaneo è indubbiamente densissimo di dolorose questioni aperte e di innumerevoli ingiustizie, feroci quanto ignorate. Quella delle condizioni di lavoro e di vita delle "badanti" nel nostro Paese potrebbe, all’interno di questo drammatico panorama, apparire come una questione tutto sommato abbastanza secondaria. Sulla base di quali considerazioni e/o di quali esperienze personali, invece, si è imposto in te il desiderio/bisogno di occuparti di questo problema?

E’stato un bisogno umano prima che artistico: Bada-mi sono le storie delle donne che ho incontrato insegnando italiano a stranieri come volontaria. Le loro storie, soprattutto quelle più difficili, mi seguivano fuori dall'aula e scrivere è stato quasi" liberarmi" e lasciare che fossero gli attori a continuare a farsi portavoce di quelle sofferenze, intrecciando alla denuncia la poesia.

Questione secondaria? A dire il vero le critiche che mi sono state mosse sono state ogni tanto quelle di non parlare di badanti "cattive" che si approfittano di anziani: a me questo discorso non interessa e sono convinta che per creare un sentimento d'amore ci voglia molto tempo, ma che per distruggerlo basti un attimo, e non volevo farmi complice di questo.

-          Come è stato accolto, fino ad ora, il tuo lavoro da critica e pubblico?

Dal pubblico in modo meraviglioso, fuori da ogni aspettativa: abbiamo portato in scena Bada-mi 23 volte in spazi teatrali, ma anche in associazioni, biblioteche, case private ... ed ogni volta ho cercato gli occhi lucidi del pubblico più degli applausi, perché in quegli occhi ho visto la corolla che accoglie il polline.

Per quanto riguarda la critica, Bada-mi ha vinto nel 2010 il premio Borrella/Etica in atto, un premio di teatro civile dedicato al giornalista Antonio Russo; questo premio è stato per me il più bel riconoscimento avuto finora e mi ha dato la forza di continuare a scrivere, a raccontare.

-          Hai già pensato di provare a portare il tuo Bada-mi nelle scuole?

Portare Bada-mi nelle scuole superiori sarebbe la sfida più grande: tra i banchi di scuola i ragazzi sono molto ricettivi, mandare un input di questo tipo potrebbe portarli a sradicare pregiudizi, ma c'è bisogno che i professori continuino quell'input senza lasciarlo affievolire...e poi pensavo che una delle donne di Bada-mi spiega la fisica quantistica come se fosse una favola, quindi, se non dovesse arrivare l'input delle tematiche di integrazione, spero che arrivi almeno quello di un nuovo interesse verso la fisica applicata al quotidiano!

-          Pensi di continuare a produrre altri lavori sulla stessa tematica o su tematiche affini? Quali?

Sul femminile e l'integrazione ho scritto Figlia d'anima, spettacolo che indaga la maternità a distanza delle donne immigrate (tema che in Bada-mi viene trattato dal personaggio di Nieves): ho cercato di approfondire il legame che si crea con una madre che non riesce a crescere fisicamente i propri figli, ma, per garantire loro un futuro diverso dal suo, sceglie di emigrare e di lasciarli crescere con i nonni o con gli zii. Un cordone ombelicale che si snoda al di là dell'oceano e che non smette di far male.

Altro testo è Cristoforo: il peso della leggerezza, ispirato a più fatti di cronaca. E’ la storia di un ballerino clandestino che salva la vita ad un anziano, ma dovrà scontrarsi con le assurdità di una legge italiana che lo considera un "non essere" perché privo di un permesso per soggiornare. Cristoforo, rivisitazione laica del mito di San Cristoforo, è anche una lezione sulla leggerezza come antidoto ai pesi della vita.

-          C’è già qualcosa in cantiere?

Al momento sto lavorando alla regia di un testo: La vertigine e l'abisso della bellezza, scritto lo scorso anno per denunciare le storie delle donne bengalesi sfregiate dall'acido solforico, ma, come ogni testo, alla denuncia effettiva si intrecciano temi filosofici come il corpo femminile e le sue modificazioni e gli abissi della vita che lasciano emergere nuove inaspettate bellezze.

Quest'anno è andato in scena Amargi: libertà e ritorno alla Madre, con la regia di Simone Fraschetti e l'interpretazione di Valentina Conti, Rossella Barrucci, Isabella Mariucci, spettacolo che riproporremo a novembre: è il frutto di anni di ricerche sui temi della Grande Madre, su una civiltà mediterranea preindoeuropea che non aveva mura difensive, una civiltà che accoglieva lo straniero dopo il viaggio, una civiltà in cui Dio era Donna: scoprire che è esistita un'epoca del genere e che quella civiltà fa parte del nostro dna culturale mi ha dato la spinta giusta per scrivere e portarlo in scena. E’stato bello scoprire, ad esempio, che Il padre nostro, ma anche altri simboli utilizzati nella chiesa Cattolica, facevano parte dei riti spirituali di questa civiltà egualitaria. Spero che la gente possa appassionarsi a questi temi. Voglio instillare un dubbio, accendere una scintilla...

E infine, sempre a Novembre, insieme ad Amargi, porteremo in scena lo spettacolo Quel fiocco rosa su cui l'amor si posa, (regia di Simone Fraschetti). Stavolta il tema è quello della violenza di genere ma vista da un nuovo punto di vista: quello dei meccanismi antropologici, neurologici, ormonali, religiosi, culturali che spingono l'uomo a commettere violenza e la donna a recepirla, spesso senza ribellarsi subito ad essa. E’un testo che mi sta mettendo in difficoltà e su cui sto studiando moltissimo. Mi piacerebbe focalizzare l'attenzione su quei piccoli gesti, parole, situazioni in cui la violenza alberga, ma che fanno talmente tanto parte del quotidiano da passare inosservati.


*Nota critica in Bada-mi. Nel segreto della grazia sociale. di Silvia Pietrovanni, Edizioni Progetto Cultura, p.25.

Silvia Pietrovanni

Bada-mi. Nel segreto della grazia sociale 
Edizioni Progetto Cultura, Ottobre 2012

 

 

 

InediTO successo al Salone del Libro di Torino per la premiazione della XIII edizione    

 

Lunedì 12 Maggio 2014 03:00

Un pubblico delle grandi occasioni ha accolto la premiazionedella XIII edizione del concorso letterario nazionale InediTO-Premio Colline di Torino 2014 che si è svolta sabato 10 maggio, presso ilSalone Internazionale del Libro nello spazio della Regione Piemonte (Sala Argento), a cura dell’Associazione Il Camaleonte di Chieri (TO) presieduta da Valerio Vigliaturo, ente promotore del concorso inserito nell’ambito della manifestazione Il Maggio dei libri promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presieduto dal poeta Davide Rondoni.


Durante la cerimonia presentata da Federica Burbatti (giornalista e conduttrice del TG3 Piemonte), sono stati premiati i vincitori e i menzionati delle sei sezioni (Poesia, Narrativa-Romanzo e Racconto, Testo Teatrale, Testo Cinematografico e Testo Canzone), giudicati meritevoli dalla Giuriadopo la selezione del Comitato di Lettura che ha individuato i finalisti tra le centinaia di opere pervenute da tutta Italia e dall'estero (USA, Norvegia, Inghilterra, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Francia, Portogallo).  Inoltre, sono stati consegnati i premi speciali “Strade di Colori e Sapori”, in collaborazione con laProvincia di Torino e i comuni delle Colline di Torino e “InediTO Young” in collaborazione conAurora Penne, mentre, grazie ai gemellaggi con il Premio Leoncinie il Concorso UGI sono stati consegnati altri riconoscimenti. Le letture sono state invece a cura dell’attore Marco Cavicchioli.

Contemporaneamente alla premiazione si è svolta la presentazione delle opere dei vincitori dell’edizione 2013 pubblicate attraverso il premio: Tutto ciò che amo ha dentro il mare (La Vita Felice) di Eva Laudace, I cavalli delle giostre (Edizioni Anordest) di Antonio Gentile, Colline pisane (Felici Editore) di Paola Picchioni.

Hanno partecipatoMichele Coppola(Assessore alla Cultura Regione Piemonte),Giampiero Leo(consigliere della Regione Piemonte),Roberto Placido(consigliere della Regione Piemonte),Elena Di Bella(dirigente della Provincia di Torino),Paolo Romano(Assessore alla Cultura di Santena), Roberto Ghio (Vice Sindaco di Santena), Marcella Mondini(segretaria ‹‹U.G.I.››), Andrea Cenni (direttore di ‹‹Torino Magazine›), e i giurati del premio: Natascia Pane, Antonella Sbuelz, Massimo Tallone,Sara Benedetti, Simone Giusti, Silvia Zoffoli, Francesco Napoli, Fabio Gallo, Riccardo Olivieri. 

 

Di seguito l'albo d'onore del premio:

 

SEZIONE POESIA

1° PREMIO (contributo alla pubblicazione pari a 1.000 euro): La donna del chiosco sul Po di Maurizio Mattiuzza di Buttrio (UD)

MENZIONE: Prova del nove di Giuseppe Carracchia (Palazzolo Acreide, SR),Pozzanghere di Chiara Giangiordano (Piazzano di Atessa, CH), Gli atti della disperanza di Luigi Sebastiani (Lugo, RA)

SEZIONE NARRATIVA - ROMANZO

1° PREMIO (contributo alla pubblicazione pari a 1.500 euro): Carta da zucchero di Eva Taylor (Firenze)

MENZIONE: L’Italia ripescata di Claudio Sciaraffa (Torino), Il fascino avvolgente dell’incenso bruciato di Carlo Ortodossi (Brescia), Il sogno di Victor di Daniele Ninfole (Taranto)

SEZIONE NARRATIVA - RACCONTO

1° PREMIO (500 euro): Variazioni organiche di Francesca Pirrone(Bristol, UK)

MENZIONE: Cairo di Luca Dore (Sassari), L’astuzia del lepisma di Patrizia Sardisco (Monreale, PA), Respingimenti di Laura Daniele (Roma)

SEZIONE TESTO TEATRALE

1° PREMIO (500 euro): H2SO4: la vita che vuoi è la sola che avrai? di Silvia Pietrovanni (Roma)

MENZIONE: L’alba di W e W di Fabio Marceddu (Milano), La ballata delle infelici spose di Elena Fanucci (Roma), Risacca di Francesco Mancini(Firenze)

SEZIONE TESTO CINEMATOGRAFICO

1° PREMIO (300 euro): Il profumo dei Lillà di Renzo Piccoli (Bologna)

MENZIONE: Il brigante e il garzoncello di Marco Pelliccioli (Bergamo)

SEZIONE TESTO CANZONE

1° PREMIO (300 euro): Un colpo di pistoladi Chiara Ragnini (Genova) 

MLU) da «News Spettacolo»

PREMIO SPECIALE “STRADE DI COLORI E SAPORI”

in collaborazione con Provincia di Torino e Comuni delle Colline di Torino

(300 euro): Infinite stagioni di Mauro Tetti (Marrubiu, OR) iscritto sezione Narrativa-Racconto

PREMIO SPECIALE “INEDITO YOUNG”

in collaborazione con Aurora Penne

I don’t wanna die di Alessandro Spina (Torino) iscritto sezione Testo Cinematografico, Stupore di Edoardo Arancio (Venaria, TO) iscritto sezione Testo Canzone

PREMIO LEONCINI

in collaborazione con Associazione “Ruggero Toffolutti”

Buone vacanze di Vitalba Piazza de L’Ora del Poi (Sciacca, AG) iscritto sezione Testo Canzone

 

 

 

 

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